Aprirsi alle emozioni

Viene definita “emozione” una reazione affettiva intensa con insorgenza acuta e di breve durata determinata da uno stimolo ambientale. La sua comparsa provoca una modificazione a livello somatico, vegetativo e psichico.

Quindi si può prevedere una struttura dell’emozione divisa in 3 fasi: I) percezione: di una situazione o alla sua evocazione che genera una destabilizzazione a tutti i livelli di organizzazione; II) tensione: connotata da privazione degli abituali schemi di organizzazione a cui il soggetto solitamente ricorre, e potenzialità per una nuova attualizzazione del campo di possibilità. III) distensione: entrata in gioco di meccanismi che ristrutturano schemi di risposte organizzate che producono una distensione intesa in un guadagno organizzativo ottenuto dalla potenzialità liberata dalla destrutturazione.

Per questo sono state identificate le cosiddette emozioni di base: paura, rabbia, tristezza, gioia, sorpresa, disgusto. In quanto comprendere le emozioni, costituisce un’abilità complessa che afferisce alla competenza emotiva la possibilità di riconoscere, comprendere e rispondere in modo appropriato e coerente alle emozioni altrui, nonché di regolare l’espressione dei vissuti soggettivi al contesto socio-culturale di riferimento.

Quando le emozioni non vengono riconosciute in se stessi o negli altri, si attivano dei difetti di comunicazione o interni (con l’insorgenza della malattia psicosomatica) o esterni (con l’assenza di empatia e la conseguente difficoltà relazionale).

Quindi saper riconoscere le emozioni è un fattore indispensabile alla evoluzione ed alla socializzazione. Prova per questo a dare sempre un nome a quello che stai provando e a quello che le persone intorno a te ti stanno trasmettendo, in modo da “allenare” la coscienza delle tue emozioni.

 

Per ulteriori informazioni:

visita la pagina dedicata alla OFFICINA DELLE EMOZIONI (clicca qui)

Roberto Ercolani
roberto.ercolani@psicologoweb.net
0549.887412 – 349.3520327

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