Capacità procreativa

La capacità procreativa, nella donna raggiunge il suo apice fra i 15 e i 25 anni, per poi ridursi fino alla menopausa che in genere sopraggiunge intorno ai 50 anni. Nell’uomo questa capacità è più duratura, infatti anche se molto ridotta, rimane attiva per tutta la vita.

Quando ci sono problemi nel concepimento, non sempre dipende solo da aspetti organici.

Oltre che dalle condizioni e dal momento in cui si ha un rapporto sessuale, la fertilità può essere condizionata dagli stili di vita e dalle abitudini: l’abuso di alcol, stress lavorativo, eccessiva magrezza o obesità. Gli studiosi comunque confermano che l’infertilità è quasi sempre una questione di coppia, che può dipendere da diversi fattori, ma che comunque va affrontata insieme.

L’infertilità può essere sia maschile che femminile: il 35% dei casi riguarda la donna, il 30% gli uomini, il 20% entrambi, il 18% invece non trova spiegazione (infertilità inspiegata), in questo caso le motivazioni sono prevalentemente psicologiche.

In caso di una diagnosi di infertilità la coppia la donna potrebbe sentirsi privata del suo naturale ruolo materno, mentre l’uomo potrebbe vivere il suo corpo come nemico. E’ questo il momento in cui la persona non fertile potrebbe avere paura di avere deluso il partner e di rischiare di perderlo. Così si fanno avanti: sensi di colpa, frustrazione, rabbia (perché proprio a me?), vergogna, senso di inadeguatezza. Si entra così in un circolo vizioso, per cui il carico di stress può essere forte, aumentare e rischiare di minare l’equilibrio della coppia.

Per questo motivo, qualsiasi strada la coppia scelga di percorrere (continuare a provare, fecondazione assistita o adozione) sia che decida di rimanere senza figli, sarà fondamentale dare un senso personale e comune a questa esperienza.

 

Per maggiori informazioni
roberto.ercolani@psicologoweb.net
0549.887412 – 349.3520327

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