“I have a dream”

Il significato etimologico del termine “xenofobia” è “paura dell’estraneo” e/o “dello sconosciuto”. La xenofobia ha però una forte rilevanza sociale, poiché anche se innescata da meccanismi individuali, trova il suo alimento nell’eco del gruppo, che fa si che aumenti la rabbia e la paura in ogni parola riferita dagli altri.

In psicologia, però, con il termine paura si intende lo stato d’animo derivante dalla percezione di un pericolo reale (solitamente fisico), mentre con ansia ci si riferisce ad uno stato d’animo simile a quello della paura ma in assenza di un vero pericolo esterno incombente.

Per questo motivo la paura del diverso non nasce dalla conoscenza dell’altro considerato “diverso da me” ma da una incapacità di gestire l’ansia generata dalle parole e dai commenti delle persone che fomentano le nostre ansie interne. Così il diverso, pur non avendo colpe dirette, anche quando è sconosciuto, va allontanato, evitato attuando così una specie di ritualità liberatoria.

Accade poi che le persone particolarmente predisposte alla violenza e all’ira, possono arrivare ad atti aggressivi e discriminatori con comportamenti antisociali verso l’oggetto della loro fobia. Ricordiamoci che non si nasce razzisti, ma la xenofobia viene nutrita da segnali ambientali, dai messaggi sociali e dai media che orientano e alimentano l’odio, la rabbia e la paura passando attraverso le nostre ansie.

Il 28 agosto del 1963 Martin Luther King pronunciò a Washington un discorso rimasto nella storia dell’umanità con il titolo “I have a dream”… non facciamolo rimanere uno slogan.

Per maggiori informazioni
roberto.ercolani@psicologoweb.net
0549.887412 – 349.3520327

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