A seguire all’articolo della scorsa settimana, oggi il tema sarà più la comunicazione tra i partner. Ricordandoci che qualunque cosa facciamo, o non facciamo, stiamo comunicando, e la nostra lei o il nostro lui ci comunicherà di riflesso, possiamo affermare che la comunicazione più sbagliata è quindi cercare di non comunicare. Un esempio? “C’è qualcosa che non va?” “No… tutto bene…” diventa quindi un silenzio assordante nella mente dell’altra persona, una nube che annuncia una tempesta che si scatenerà, non si sa come, quando e perché, ma che non resterà senza conseguenze per la coppia. Questa “non comunicazione” sottende nella coppia una specie di telepatia e capacità di comprendere l’altro al volo, con le sue inquietudini e timori e che naturalmente si attivi per dissolverli.
Nei rapporti tra uomo e donna, quindi, le aspettative generano illusioni, che a loro volta generano delusioni; si viene a creare, quindi, un circolo vizioso che spesso crea problemi di rapporto tra uomo e donna.
Allora, giacché comunichiamo comunque, perché non farlo in modo più chiaro e diretto?
Ricordiamoci che la responsabilità primaria della comunicazione, sta in chi parla e non in chi ascolta. Chi ascolta il messaggio è responsabile, ma in maniera inferiore.
Poi esiste una distinzione importante trai due sessi, poiché gli uomini danno alle parole un significato letterale; mentre le donne danno alle parole un significato relazionale. Un esempio banale è che una donna dice al proprio compagno: “Non mi porti mai fuori a cena”, sottointendendo che le piacerebbe che lui la portasse fuori a cena per stare un po’ insieme; invece il suo compagno risponde: “Ma cosa dici? Ci siamo stati il mese scorso!”
Per interrompere quindi il conflitto, la prima cosa da fare è “rompere lo schema comportamentale”.
Per maggiori informazioni
roberto.ercolani@psicologoweb.net
0549.887412 – 349.3520327