Molte persone sono abituate a pensare che dallo psicologo si vada solo in presenza di una malattia, ma non è sempre così. La psicologia, infatti, si è sempre occupata di problemi riguardanti la salute e la malattia, tuttavia sarebbe più corretto parlare di psicologia del benessere.
Dietro ad una manifestazione di malattia, si nasconde spesso una incapacità dell’organismo di adattarsi al cambiamento. Questa incapacità porta a scontrasi con i limiti del proprio corpo e della propria mente. Nel tempo è mutato il concetto di salute. A partire dal 1948, infatti, l’OMS integra il concetto di salute con le dimensioni sociali, culturali e soggettive. La definizione della salute si trasforma da “assenza di malattia”, a quella di un “completo stato di benessere fisiologico, psicologico e sociale”.
Per questo motivo la psicologia diventa fondamentale nel permettersi un migliore stato di salute, anche in assenza di malattia, favorendo un concetto di prevenzione e promozione. Nella promozione l’obiettivo diventa lo sviluppo della persona, dei gruppi, delle comunità, in una visione attenta alle dinamiche in cui le vicende di questo sviluppo prendono forma.
Una persona potrebbe quindi essere in salute, ma vivere insoddisfatta o non completamente soddisfatta di quello che sta facendo. Essere in grado di capire i propri bisogni e come metterli in discussione è l’ambito principale della psicologia che aiuta a non rimanere fermi alle abitudini di un tempo passato, ma ad intraprendere nuovi percorsi evolutivi.
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