L’intensità dei comportamenti depressivi, ad esempio, sembra aumentare in concomitanza con l’estate e i periodi di festività, che possono generare un senso di isolamento e solitudine.
Infatti, se questa estate si dovesse vivere lontano dai luoghi rilassanti e divertenti delle mete vacanziere che ci aspettiamo, il risultato potrebbe essere: stress e abbassamento del tono dell’umore. Nel periodo estivo vi è un incremento del 12% della depressione, che si manifesta con insonnia, agorafobia e senso di panico nei luoghi chiusi. Per compensare la sindrome depressiva si è soggetti ad abusare di alcool (per fuga) e ad aumentare di peso.
Questo accade in particolare a persone che durante l’anno, hanno una vita sociale ridotta e che di fronte alla modificazione delle normalità familiare e delle abitudini precipitano in una condizione davvero patologica.
Fattore scatenante della depressione è la modificazione patologica del ritmo circadiano, l’alterazione del ritmo sonno-veglia e giorno-notte.
Un altro fenomeno che si verifica è cosiddetto “stress da vacanza”, cioè un disturbo frutto dell’incapacità di programmare. Succede cioè, che l’enorme numero di ore senza impegni precisi fa paura e porta all’angoscia e alla destrutturazione del sé. Entrando così in una specie di circolo vizioso in cui l’isolamento crea stress e lo stress a sua volta crea isolamento.
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