Forse sarebbero state queste le parole che avremmo udito nel XIII secolo in occasione di una eclissi di sole.
Ma quali sono le caratteristiche del pensare? In che modo l’uomo sviluppa la possibilità di credere in qualche cosa?
Secondo il modello cognitivo di Beck i livelli di pensiero sono tre. Metaforicamente, immaginiamo queste tre parti come le tre parti interconnesse che compongono un albero: le foglie (i pensieri automatici) molte e differenti, il tronco (le credenze) più solido e strutturato, e le radici (gli schemi) su cui tutto l’albero si regge.
Le “Foglie” sono quei pensieri che ci arrivano in maniera automatica, li consideriamo logici rispetto a quello che conosciamo e sappiamo (i rami che nel tempo si sono formati e sostengono le foglie).
I pensieri automatici legano un evento alla reazione emotiva conseguente.
Sotto, troviamo il “Tronco” che è composto da credenze (regole autoimposte, opinioni su sé stessi e gli altri, ipotesi esperenziali “se… allora…”). Spesso le persone non sono pienamente consapevoli delle loro credenze, al contrario dei pensieri automatici che sono più accessibili alla consapevolezza.
Infine abbiamo le “Radici” che sono gli schemi, che sono regole base utili a dare senso alla vita. Qui inseriamo la cultura, il sociale, l’educazione, praticamente l’ambiente in cui si vive. Sfortunatamente gli schemi possono essere positivi ma anche negativi (si pensi alle guerre di religione dove ogni scusa era buona per giustificare la propria posizione).
Allora, consideriamoci fortunati a non trovarci nel periodo dell’inquisizione, altrimenti chissà a quanti roghi avremmo assistito in occasione di questa eclissi.
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