La paura sta diminuendo, e cosa accade?

Dopo un mese dal “lockdown”, i più deboli stanno iniziando a cedere. Il rispetto delle restrizioni diventa sempre più difficile e da una fase iniziale di paura, in cui si faceva a gara per mostrare la più alta stima e solidarietà al coraggio, alla forza e alla determinazione dei sanitari e delle forze dell’ordine che non si sono mai fermate giorno e notte, ora si è passati al sentimento di rabbia nei confronti delle stesse figure. Questo accade perché, percependo che le cose stanno migliorando, ci si sente in diritto di riprendere il prima possibile la normalità e egoisticamente, se prima sanitari e militari erano coloro che proteggevano ora sono diventati coloro che limitano o mettono in pericolo (come untori). La memoria breve dell’egoismo umano, si è già dimenticata che quelle stesse persone hanno messo a repentaglio la propria vita nei reparti ospedalieri, nelle visite domiciliari o sulla strada per proteggere chi era nella “comodità” del proprio domicilio. Da poco si stanno prendendo in considerazione i morti tra queste figure e solo ora che sta rientrando l’emergenza, si sono iniziati a valutare i rischi tra coloro che non si sono tirati indietro dalla loro promessa di proteggere la vita umana e quindi tra sierologici e tamponi, solo adesso si sta facendo la stima dei danni subiti tra chi sta combattendo in prima linea. Non facciamo vincere l’egoismo, ma ricordiamoci dell’importanza della solidarietà che è una delle caratteristiche preponderanti che potrà evolvere il genere umano. Le bestie lottano per la sopravvivenza individuale o della specie, l’uomo deve lottare per la vita in ogni sua forma, perché l’uomo ha l’intelligenza di comprendere che tutto e tutti sono fondamentali.

Se l’ansia dovesse essere troppo forte, esistono tanti modi per scaricarla in maniera produttiva.

Per maggiori informazioni
roberto.ercolani@psicologoweb.net
0549.887412 – 349.3520327

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